Parlando di telemark e di sogni
In cordata, una storia di vita e di montagna
Quando ero bambino mio padre mi portava a sciare sulle alpi; non era una vera e propria vacanza, non nel senso convenzionale del termine; il viaggio era eterno, il soggiorno aveva una durata misteriosa che poteva variare da pochi giorni a diverse settimane, la logistica era degna di una spedizione perché papà voleva assolutamente portare con se tutta la sua attrezzatura, della quale era orgoglioso e gelosissimo, non poteva nemmeno considerare l’idea di affittarne una parte in loco e per noi, che venivamo da così lontano, ciò significava sacrificare a sci, sacchi e scarponi ogni speranza di confort.
La destinazione era fuori dalle rotte turistiche più battute in quegli anni e ciò comportava ulteriori disagi per raggiungere la meta; Scoprii molto dopo che la località godeva di una certa fama all’interno del ristretto mondo degli amanti dello sci ripido e dell’alpinismo d’alta quota, ma non offriva certo molti diversivi al di fuori dello sci. Probabilmente per questo mia madre smise quasi subito di accompagnarci in queste spedizioni e molto presto anche mio fratello maggiore cominciò a trovare, nello studio o negli impegni cittadini, insormontabili impedimenti per giustificare la sua permanenza a casa.
Mia madre amava papà ma non riusciva proprio a capire cosa potesse esserci di cosi entusiasmante nel fare migliaia di chilometri stretti in un’utilitaria per andarsi a rintanare in un appartamento microscopico, in un paese del quale a stento comprendeva la lingua, e dove avrebbe potuto conversare solo con la commessa del minimarket e con il giornalaio.
FirstTrack collabora e sostiene il progetto editoriale Telemark Journal, tutti i volumi publicati sono ordinabili al seguente indirizzo:
Log in or sign up to view